Bici contromano: si può?
Tutto nasce quattro anni fa, quando viene messa in cantiere la riforma del Codice della strada: una norma particolare permetteva alle bici di circolare controsenso, pur a certe condizioni (strade sufficientemente sicure per i ciclisti). E dopo anni di attesa, proprio nei giorni scorsi, alla Camera, è stato accolto un emendamento che cancella la proposta di introduzione del contromano per le bici. Oggi come in futuro, generalmente (salvo rarissime eccezioni, su cui si dibatte da anni tanto da essere oggetto di circolari ministeriali interpretative) è e sarà vietato ai ciclisti di andare controsenso. Sulla questione è intervenuta la Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), secondo cui il “controsenso ciclabile” è già adottato con successo in moltissime città europee, non è pericoloso se correttamente regolamentato e incentiva notevolmente l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti all’interno dei centri urbani. Questa è, ovviamente, solo un’opinione di parte, che trova un contraddittorio molto forte: c’è chi teme che il ciclista, già utente debole, si esponga a un ulteriore rischio col “controsenso ciclabile”. Poi bisogna prendere atto che così come alcuni automobilisti hanno una guida spesso poco rispettosa delle 2 ruote, è altresì vero che troppi ciclisti già ora non rispettano stop o precedenze in genere.
IL MINISTERO PRECISA – Il controsenso ciclabile non è un argomento “facile”. Due anni fa il Ministero dei Trasporti (sotto il governo Monti) ha espresso un parere favorevole alla circolazione in bici nei due sensi di marcia nelle strade a senso unico, ma è solo un parere a cui ora il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi (governo Renzi) ha messo un freno. Quello che accade di fatto è che alcuni Comuni hanno adottato negli anni delle politiche di mobilità cittadina che incentivano l’uso della bici e che parecchi ciclisti si muovono in situazioni di controsenso perché la tendenza di chi pedala è di utilizzare il percorso più breve e veloce.
“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, diversamente dalle notizie apparse su alcuni organi di stampa, non ha mai autorizzato la circolazione contromano delle biciclette nelle strade a senso unico”. Lo precisa una nota del Ministero. “In un parere reso in risposta a uno specifico quesito della Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), la competente Direzione Generale del Mit ha infatti specificato che, solo nel caso in cui ricorrano particolari circostanze (traffico modesto sulla tratta, velocità limitata, strada di larghezza ridotta) – prosegue la nota – sarà possibile istituire un doppio senso di circolazione, di cui uno riservato alle biciclette, così da estendere ulteriormente i percorsi ciclabili nei centri storici ed aumentare le condizioni di sicurezza per il transito dei ciclisti”. “Eventuali variazioni del traffico – conclude la nota – dovranno essere, in ogni caso, evidenziate da un’apposita segnaletica stradale. L’applicazione dei singoli casi sarà, infine, competenza dei Comuni, che ne valuteranno la realizzazione in relazione alle specifiche situazioni”.
I Comuni, così recita il parere ministeriale, possono autorizzare le bici contromano “su strade larghe almeno 4,25 metri, in zone con limite di 30 km/h, nelle zone a traffico limitato e in assenza di traffico pesante”. Sarebbe in pratica un doppio senso limitato: senso unico per le auto e i veicoli a motore in genere; doppio senso per le bici.
Nel contesto italiano, sono sicuramente meglio le piste ciclabili o, meglio, sarebbero meglio… il condizionale è d’obbligo in quanto si vedono spesso corsie ciclabili deserte ed i ciclisti che transitano sulla strada: se c’è, perchè non usarla?
Fermo restando l’inciviltà di molti automobilisti, resta il fatto che i ciclisti pretendono (giustamente) il rispetto dei loro diritti su strada, salvo poi non rispettare le norme per la circolazione. Una mancanza di rispetto verso gli altri, ma a discapito anche della loro sicurezza: anche il rispetto degli altri deve viaggiare a doppio senso…
MULTE – Il capitolo sanzioni merita una nota a parte perché è fondamentale specificare che oggi chi va in bici contromano può essere multato. Proprio quest’estate ha fatto discutere il caso di un 31enne di Pescara che, dopo aver percorso in sella pochi metri contromano, è stato fermato dalla polizia locale che lo ha sanzionato per un importo di 242 euro. Tutti, anche i ciclisti, devono rispettare il Codice della strada, che attualmente non consente il senso unico eccetto bici se non opportunamente segnalato.